lunedì 9 marzo 2015

Play off Serie D Maschile
IL VOLLEY COLOMBIERA SFIORA L'IMPRESA!
Dopo aver pareggiato i conti sul risultato di 1-1, il Colombiera si presenta al terzo set sul risultato di 20-14, ma proprio quando tutti pensavano che il Colombiera avesse preso il volo, ecco l'ennesimo passaggio a vuoto che ci costa immensamente tanto

                                      Volley Colombiera - Volley Primavera Imperia  1-3

Parziali: 13-25 / 27-25 / 21-25 / 17-25.

Formazione: Stefano Viosi - Ruggeri Andrea (L) - Carli Andrea (C) - Mattia Nardi - Salines Massimiliano - Scognamiglio Mario - Righi David - Biglioli Andrea - Polisi Davide - Scinicariello Giuseppe - Ghisi Marco.

Allenatori: Carli Claudio (1° allenatore) - Carli Emilio (2° allenatore)

Dirigente: Marchi Gabriele.

Quando si analizza una partita così importante non si può far a meno di considerare la forza degli avversari. Ad un primo riscontro visivo, potrebbero anche apparire non così forti come in realtà sono. Ed a parlare sono le cifre. Nel loro girone non hanno perso una partita, hanno vinto 74 set e ne hanno perduti sei. Cifre impressionanti. Ma ancora di più impressiona che le quattro qualificate ai play off del girone A hanno vinto ben 3 partite. a salvare l'onore del nostro girone ci ha pensato il solito Santa Sabina che ha vinto la sua partita. Insomma eravamo contro avversari molto forti.

Le nuove magliette "oro"dei 10 anni di attività del Volley Colombiera

...giovani e vecchi (solo anagraficamente !!!)...
Due giovani del Colombiera insidiano una bella signora....
Noi ci siamo comportati bene e se non fosse per il solito black out che ci "assiste" quasi costantemente, forse avremmo messo in discussione il risultato. Peccato.
Personalmente qualche dubbio lo avevo coltivato visto gli inconvenienti che ci hanno attanagliato ultimamente, ma chi è sceso in campo ha dissipato qualsiasi dubbio. Quindi sotto il punto di vista morale, l'obiettivo è centrato: abbiamo mostrato che questa squadra ha cuore e può dare il buon esempio, continuando a giocare bene anche quando le energie e l'età anagrafica non lo lascerebbero presagire. Personalmente era questo quello che avevo chiesto e scritto e sotto questo punto sono pienamente soddisfatto.
Rimane ancora da capire dove potremo arrivare mettendo un piccolo dubbio agli avversari, che non sono abituati a perdere ed a recuperare. Il dubbio che avremo potuto vedere se sabato scorso al terzo set sul 20 a 15 per noi, avessimo vinto il set (come era logico aspettarsi). L'ignoto rimane sempre in quei passaggi a vuoto, in quelle amnesie che mal si sposano su giocatori esperti. L'ignoto ce lo creiamo quando non riusciamo ad usare le armi della tecnica e non della forza bruta. Quindi poco nel "mani out" e quasi niente nel coprire le zone del campo dove cadono palle facili, tipo posto 6 avanzato e dietro i muri. E' in questo che potrebbe venire fuori un nostro piccolo capolavoro: mani out su muro posto bene dall'avversario e copertura buona sui palloni facili. Lasciamo il difficile agli avversari che sono punti non troppo ripetibili all'interno di un match.
Infine mi esce dalla gola una cosa. Tutti quelli che mi conoscono bene sanno che sempre nel volley ho ricercato la "Trance agonistica". Quello stato in cui ti riesce tutto, in cui non riesci a sentire niente e che ti fa vivere giocate al limite dell'impossibile. Esiste... c'è. Però un conto è la "Trance agonistica" (la scrivo in maiuscolo per tanta considerazione che ne ho...), un conto è la poca saggezza nell'esultare  in maniera eccessiva su punti addirittura non determinanti e su avversari certamente non vinti. Questo ci ha "sgonfiato" parecchio e tolta molta cattiveria agonistica. Abbiamo dimenticato che quando si è recuperati a rotta di collo, bisogna rallentare (esempio si può chiedere il giro più volte, si possono far continui cambi, si possono spendere i "time out", il capitano può chiedere qualche delucidazione all'arbitro ecc...). Insomma si può rallentare regolarmente, poi è chiaro che se tenti di fermare con le mani un treno questo ti travolge, ma nel nostro caso l'esperienza ci avrebbe dovuto far pensare a questi rallentamenti tesi a deconcentrare un avversario che ci aveva messo nel mirino.
Va bene, con i se ed i ma non si è mai concluso nulla, e forse oggi ne ho abusato un poco. Ora spero che ad Imperia si riesca a giocare ancora meglio e si riesca a mostrare quello che possiamo valere, ed a mettere in grande difficoltà questi nostri grandi avversari.
Bravi ragazzi, in gamba.

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